Mestieri e figure scomparsi, il lavoro delle mani e del cuore imparato dai padri e dai nonni sono usciti dalla scena, dissolti nel tempo, fugati dall’incalzare del progresso, come i romantici paesaggi dove la vita scorreva serena. Poco o nulla è rimasto di quel mondo che Mina Guglielmetti ha cercato di ricordare attraverso i suoi acquerelli. Il silenzioso “lampiunatt” che rischiarava le strade di Milano, l’impagliatore di sedie che girava per i cortili, le tristi lavandaie, le romantiche mondine, gli operosi pescatori, vivi pur nella loro fissità perché i colori tenui e le trasparenze degli acquerelli danno loro nuova gioiosa vita. Abbiamo inaugurato la sua mostra sabato 30 novembre, ma per chi non ha potuto esserci incontreremo ancora Mina Guglielmetti mercoledì 4 dicembre alle ore 21 per parlare del suo lavoro e di arte. Ci accompagneranno con la loro musica Fabio Bossi e Stefano Ottomaniello, giovani studenti del Conservatorio di Milano.